A Matera l’assemblea del Coordinamento Mezzogiorno di Legacoop Produzione e Servizi |
di Ufficio stampa | |
venerdì 11 ottobre 2024 | |
Il presidente nazionale Gianmaria Balducci: «Una nuova stagione di visione e progettualità». Ottocentotrenta cooperative, un fatturato annuo di poco inferiore a 1,5 miliardi, circa 11.500 occupati. I numeri delle cooperative di produzione, lavoro e servizi aderenti a Legacoop nella macroarea Mezzogiorno – ovvero quella che raggruppa il Sud Italia, l’Abruzzo e le isole – raccontano una realtà resiliente e proiettata a immaginare il futuro e guardare lontano. Il piano strategico di Legacoop e la sua operatività sul territorio sono state la tematiche al centro dell’assemblea di mandato del Coordinamento Mezzogiorno di Legacoop Produzione e Servizi che si è tenuta all’hotel San Domenico di Matera nella mattinata dell’11 ottobre.
«Vogliamo giocare la partita dell’innovazione, della sostenibilità e del nuovo sviluppo da titolari e non da riserve», ha sottolineato Loredana Durante, responsabile Coordinamento Mezzogiorno di Legacoop Produzione e Servizi, che ha coordinato l’evento. «Per farlo, è necessario un modello organizzativo rapido e dinamico che l’associazione sta configurando anche con l’aggregazione in macroaree, senza disperdere però le specificità dei singoli territori». «Il Mezzogiorno vuole essere attivo, ottimista, partecipe, tutelando l’esistente e generando nuovo lavoro cooperativo», ha aggiunto Durante introducendo la tavola rotonda sul tema in cui si sono confrontati Katia De Luca, coordinatrice Fondazione Pico, Barbara Moreschi, responsabile progetto Coopstartup di Coopfond, Rita Ghedini, delegata per il lavoro Legacoop e Claudio Atzori, vicepresidente nazionale Legacoop con delega al Mezzogiorno.
«Quattro anni a gestire emergenze più che a disegnare futuro; adesso si apre una nuova stagione di visione e di progettualità», ha dichiarato il presidente nazionale di Legacoop Produzione e Servizi Gianmaria Balducci. «Occorre promuovere incentivazioni coerenti con la nostra missione, durature e sostenibili nel medio-lungo periodo, senza inseguire fiammate di un momento, con uno sguardo sempre critico e propositivo su quanto disposto dall’Europa», ha sottolineato. Per quanto riguarda la promozione, «le workers buyout restano tra le strade principali per fare nuova cooperazione». Sul le sfide della contemporaneità, «l’intelligenza artificiale deve essere supportiva e non sostitutiva dell’uomo – ha concluso – e la cooperazione deve inseguire la traiettoria della sostenibilità, anche perché essere sostenibili aiuta a essere ‘più bancabili’, favorisce il credito».
|