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Editoria, Mediacoop sollecita il Governo a riformare il sistema comunicazione |
di Legacoop.it | |
mercoledì 16 giugno 2010 | |
Roma, 15 giugno 2010 - “Si dia vita ad un provvedimento di urgenza per ricostituire il diritto soggettivo, per ripristinare gli incentivi all’emittenza locale ed ai giornali esteri, per costruire le condizioni per sbloccare la trattativa Poste-Editori sulle tariffe, per detassare l’investimento incrementale della pubblicità nella carta stampata, equiparare l’iva per i quotidiani online a quella prevista per la stampa, prorogando inoltre almeno di tre anni la norma prevista dall’art.15 comma 6 della legge 112/2004 ( art. 43 comma 12 T.U. radiotelevisione)”.
È questo l'appello lanciato da Mediacoop
attraverso la relazione del presidente onorario Lelio Grassucci,
all'Assemblea nazionale dell'Editoria Cooperativa che si è svolta oggi a
Roma. L'Assemblea, aperta da Mario Salani, presidente di Mediacoop, ha
visto la partecipazione di parlamentari, giornalisti e rappresentanti
del Governo e delle associazioni del settore.
L’intervento di Elisa Grande, Consigliere per l’Editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri “Il Dipartimento per l’informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri non poteva non rispondere al segnale di attenzione che il mondo dell’editoria rappresentato da Mediacoop e da Media non profit ha sollecitato con questo convegno” - ha detto Elisa Grande Consigliere per l’Editoria, che ha dichiarato di condividere le valutazioni espresse nella relazione in merito alla gravità della crisi del settore - “la più grave dopo quella del 1981 che portò al varo della legge 416” e “alla esigenza di difendere il pluralismo nel campo dell’informazione quale baluardo della democrazia” ed ha sottolineato come le proposte avanzate da Mediacoop “siano interessanti e meritino un attento esame” . Una valutazione ed una consapevolezza - ha aggiunto il Consigliere - che ha spinto la Presidenza del Consiglio a farsi carico, nel quadro delle necessità di riequilibrio dei conti pubblici e di contrazione della spesa, imposte dalla crisi globale – ad intervenire anche prelevando da un fondo interno della stessa Presidenza del Consiglio i finanziamenti per il 2009 dei contributi concessi, senza pesare sul fondo dell’Editoria. Va osservato, ha però aggiunto, che finora gli interventi del legislatore si sono concentrati sul fronte dell’offerta, mentre dal lato della domanda siamo in presenza di una contrazione sensibile. Grandi ha ritenuta condivisibile la richiesta di mantenere il diritto soggettivo, ma ha sottolineato come occorrano senz’altro criteri più rigorosi nell’impiego delle risorse. Nel 2009 - ha precisato - sono stati erogati complessivamente 185 milioni di euro per l’Editoria e non condivido l’osservazione critica presente nella relazione di Grassucci riguardo alla quota destinata alla RAI in quanto ritengo faccia parte integrante del sostegno agli operatori dell’informazione”, ha detto in sintesi Elisa Grande. “Per quest’anno 2010 effettivamente sono previsti tagli per 65 milioni di euro per il settore editoriale che va ad incidere sul bilancio dei giornali e delle emittenti radiofoniche che hanno espresso qui la loro forte preoccupazione per la sopravvivenza. Nei confronti di questo problema e di quello parallelo dell’aumento sensibile delle tariffe postali, dall’aprile scorso, abbiamo sollecitato un tavolo di trattative presieduto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti . Auspichiamo vivamente che si trovi una soluzione sulle questione tariffe – facendo presumibilmente slittare il debito postale, - in un tavolo di trattativa . Per il 2011 intendiamo chiedere una integrazione ma non posso non rimarcare come su queste scelte la decisioni non possa che dipendere dalle scelte di compatibilità definite dal Ministero dell’Economia e dalle decisioni insindacabili del Parlamento. Le conclusioni di Mario Salani, presidente di Mediacoop Nel trarre le conclusioni dell’assemblea il presidente di Mediacoop, Mario Salani, ha sottolineato come le proposte avanzate da Mediacoop siano state ispirate da due motivazioni fondamentali. Da un lato scongiurare la crisi delle imprese editoriali cooperative, non profit, le testate e le emittenti locali e della rete dei giornali italiani diffusi all’estero che rappresentano tutti una espressione irrinunciabile di democrazia , per tutelare non interessi corporativi, ma piuttosto il diritto di informazione dei cittadini. Nello stesso tempo ci siamo fatti carico delle esigenze di restrizione di spesa e di equilibrio di bilancio imposte dalla crisi ed abbiamo proposto , in questa chiave, soluzioni che non portassero alcun aggravio dei costi, auspicando che postesser essere inserite nella manovra finanziaria in corso di approvazione. Se il problema è di soldi, abbiamo dato delle risposte; ma se a queste proposte non vengono risposte e ai problemi posti non vengono date soluzioni, allora non possiamo non rilevare che l’effetto che ne deriva è quello di mettere in condizioni tutte queste testate di non operare. Spegnendo, spesso in modo irrimediabile, voci, opinioni, contributi critici. Anche questo costituisce un bavaglio alla informazione. Ma in questo convegno abbiamo preso atto della manifestata condivisione e disponibilità di tutti i nostri soci e questo ci incoraggia a proseguire nella nostro impegno continuando ad assumere iniziative sia sul fronte dei rapporti con le istituzioni, e con i rappresentanti del Parlamento e della politica, sia dal lato della rappresentanza. Continueremo a sostenere le nostre proposte ispirate a criteri di trasparenza e di rigore, cercando di cogliere tutte le opportunità offerte dall’iter parlamentare della legge in discussione, sollecitando le istituzioni competenti ed in particolare il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio perché dia seguito agli impegni assunti per l’Editoria. Voglio infine richiamare come Il mondo delle imprese editoriali che rappresentiamo è particolarmente rilevante per molte ragioni che meriterebbero un atteggiamento di forte attenzione da parte del Governo. In primo luogo è un settore dove lavorano prevalentemente giovani, che sanno esprimere capacità di innovazione e creatività: una risorsa che andrebbe valorizzata. In secondo luogo è l’espressione viva di quella volontà riformatrice che ispirava l’articolo 416 dell’981: non vorremmo e ci impegniamo ad assumere ogni iniziativa perché quei principi di libera informazione neon diventino solo una utopia. |