Il valore della rete e lo sviluppo strategico. L’assemblea regionale di Legacoopsociali PDF Stampa E-mail
di Ufficio stampa   
martedì 05 novembre 2024
ImageRiaffermare un patto di confronto, collaborazione e programmazione, con le istituzioni e con gli altri attori territoriali, per superare le logiche competitive e prestazionali che stanno minando la tenuta sociale. È l’appello emerso dall’assemblea congressuale di Legacoopsociali Basilicata che si è tenuta al centro diurno per minori “L’Infinito” di Matera lo scorso 28 ottobre. Tanti i temi trattati, dall’iter di accreditamento delle strutture residenziali non ancora portato a compimento al nuovo contratto collettivo del lavoro sociale, voluto e riconosciuto dalla cooperazione ma a cui non corrisponde un corretto adeguamento da parte delle strutture appaltanti, determinando un’asimmetria pericolosa per le cooperative e, di conseguenza, per i lavoratori del settore.

È un contesto scivoloso quello in cui opera oggi la cooperazione lucana, tuttavia non mancano lo spirito propositivo e l’intento di stringere alleanze. “Il sorriso della cooperazione germoglia nelle difficoltà”, ha dichiarato la responsabile di Legacoopsociali Basilicata Katia Bellomo, riconfermata all’unanimità dall’assemblea. «Siamo abituati ad abitare le complessità, tuttavia fa male a chi lavora nell’emergenza essere risucchiato ‘solo’ dall’emergenza. È arrivato il momento di fare un passo oltre». «Le cooperative non sono mere elargitrici di prestazioni – ha aggiunto – ma agenti di cambiamento sociale ed economico. Se vengono riconosciute come tali, e sono finalmente coinvolte nelle fasi di programmazione e progettazione come la norma impone, possono contribuire a individuare i bisogni reali delle comunità e a trovare le risposte».
 
Il valore della rete e lo sviluppo strategico sono stati al centro dei lavori assembleari, moderati dalla presidente della cooperativa Progetto Popolare Anna Lucia Contuzzi e introdotti dal presidente regionale di Legacoop Innocenzo Guidotti che ha ricordato, nell’anno del centenario dalla nascita di Basaglia, la storia della cooperazione sociale in Basilicata, che proprio sull’onda della rivoluzione basagliana è stata avamposto nazionale di inclusione e cura. «Questo patrimonio di esperienza, attenzione e radicamento territoriale – ha sottolineato Guidotti – non può essere disperso, bisogna tenerne conto sempre, soprattutto in fase di programmazione». Sull’importanza della rete si è altresì soffermato Michele Di Gioia, rappresentante del Forum Terzo Settore Basilicata, «un luogo che rappresenta già una modalità di lavoro congiunto, in cui convivono e collaborano mondi diversi, ciascuno con le proprie specificità, perché le alleanze devono essere sistemiche, non sporadiche; per questo occorre costruire una visione comune». Anche secondo Gerardo Larocca, presidente Anci Basilicata, «programmazione è la parola chiave per costruire il futuro». «Le burocrazie comunali sono a tratti difficili da comprendere e alcuni ambiti socio-territoriali sono in continuo ritardo sui pagamenti», ha denunicato Michele Plati, vicepresidente dell’Osservatorio paritetico regionale su appalti e accreditamenti territoriali, che ha voluto anche elogiare «il percorso virtuoso tra cooperazione e sindacato per rendere chiare, in seno all’Osservatorio, le questioni e affrontarle insieme». «In un periodo in cui la rete sociale e familiare sta crollando, emerge maggiore necessità di organizzare i servizi – ha sottolineato il direttore generale del dipartimento Salute e politiche della persona della Regione Basilicata Domenico Tripaldi – e la cooperazione ci può aiutare a individuare i bisogni della popolazione per poter dare una risposta puntuale, ma occorre partire dalla certezza delle risorse a disposizione e agire insieme di conseguenza». Sollecitato sull’argomento, Tripaldi ha dichiarato che l’iter di accreditamento delle strutture socio-sanitarie sarà completato nel giro del prossimo anno.
 
«Terminata l’emergenza covid, siamo passati da eroi a invisibili», ha chiosato il candidato unico alla presidenza nazionale di Legacoopsociali Massimo Ascari, dopo un nutrito dibattito in cui sono intervenuti i cooperatori. «Quando ci sono le difficoltà, sin qui non abbiamo mai chiuso le serrande. Il nostro approccio di collaborazione deve però trovare ascolto e riscontro dall’altra parte, quella del decisore politico. Dobbiamo riguadagnare la posizione eretta: se non ci sono le risorse, non si elargiscono i servizi, non possiamo continuare a farcene carico esclusivamente noi», ha rimarcato. «I dati demografici sono chiari: nel 2040 l’Italia sarà completamente capovolta. Per la cooperazione sociale rappresenta un’opportunità. Siamo pronti, come sempre, ad assumerci la nostra parte di responsabilità – ha concluso Ascari – ma occorre che la politica pianifichi prima che sia troppo tardi».
 
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